lunedì 21 marzo 2011

MUSICA FOLKLORICA

Con il termine musica popolare si intende la musica scritta con il linguaggio del popolo e pensata per il popolo, comunemente, ma impropriamente, all'interno di questa dicitura si include anche la musica folclorica ossia quella musica proveniente dal popolo le cui origini si perdono nella notte dei tempi, in particolarmodo per quanto riguarda il canto di tradizione orale. Spesso la musica popolare trae ispirazione dalla musica folclorica assumendone stilemi e linguaggi.Questi concetti devono a loro volta essere distinti da quello di musica pop; sebbene evidentemente "pop" sia un'abbreviazione di popular, "musica pop" indica più specificatamente la musica leggera contemporanea occidentale, per esempio il rock o la disco music, generi il cui legame con la musica tradizionale non è di norma molto stretto.In molti casi, per quanto riguarda soprattutto il folk americano, bisognerebbe parlare di folk rock.In generale, sebbene talvolta se ne sia persa memoria, ogni popolazione ha una propria tradizione di musica popolare, anche se non tutte queste tradizioni sono comunemente definite folcloriche.

In Italia

In Italia, come in altri paesi, la musica popolare ha ancora un ruolo importante e un vasto seguito, sebbene sia diffusa attraverso canali che solo in rari casi (ovvero solo per pochissimi artisti di particolare successo) coincidono con quelli della musica pop, ovvero con la grande distribuzione. Molti sottogeneri di musica popolare italiana sono noti principalmente attraverso i balli a cui sono legati (per esempio il ballo liscio) e difficilmente hanno visibilità al di fuori delle feste e sagre di paese. Ad altri viene invece riconosciuta da tempo una maggiore "dignità musicale" ed è, questo, il caso della canzone napoletana. mentre ultimamente si assiste ad un rinnovato interesse perso le musiche e le danze popolare del sud Italia, per esempio la pizzica del salento, la tamurriata campana, le varie tarantelle. Negli ultimi anni sono nati numerosi festival, spesso denominati Folk Festival, e manifestazioni di musica tradizionale, folclorica o popolare, incluse le nuove forme di contaminazione. Alcuni dei canti più popolari fra i minatori della zona del monte Amiata, nel grossetano, sono stati riportati alla notorietà in tempi recenti grazie al recupero da parte del coro dei Minatori di Santa Fiora, il gruppo di accompagnamento di Simone Cristicchi.
FOLK E POP
Come la musica etnica, il folk è continuamente soggetto a contaminazioni con il pop. Fra i generi folk che hanno maggiormente influenzato la produzione pop vi sono la musica celtica (si pensi all'italiano Angelo Branduardi) e la musica country, che ha generato con il rock infinite combinazioni.
IL FOLK ROCK
Il folk rock è un genere musicale che unisce gli elementi rock alla musica folklorica. Il termine è originariamente riferito in senso stretto ad un genere che nasce negli Stati Uniti e in Canada alla metà degli anni sessanta. In senso più ampio, il folk rock include generi e movimenti musicali ispirati dalla musica popolare nel mondo anglofono e per estensione anche nel resto d'Europa. Come in ogni genere è difficile stabilirne i limiti. Il folk rock può ispirarsi più al rock o al folk per quanto concerne gli strumenti, le armonie vocali, sui temi trattati. Mentre il genere originariamente si riferisce alla musica dei bianchi del Nord America, e quindi delle loro radici Europee, non c'è una linea netta di demarcazione riguardo a quali elementi debbano essere inclusi nella tradizione folk. Comunque il termine non è solitamente applicato alla tradizione blues e ad altri generi degli AfroAmericani, né la musica Sudamericana, né la musica tradizionale non europea, classificata solitamente come world-music o musica etnica.
Nascono diverse altre varianti: il celtic rock che rielabora gli elementi della tradizione celtica, irlandese, scozzese, bretone e della Cornovaglia. Verso la prima metà degli anni settanta il celtic rock si evolve prendendo dalle radici folk il repertorio e gli strumenti tradizionali: l'arpa, il fiddle, i fiati e anche lo stile tradizionale del canto, e facendo uso dell'amplificazione, dei distorsori e delle percussioni come nel rock. Il folk rock nasce dall'unione di tre diverse esperienze musicali: i folk vocal groups, i cantautori e il revival del rock and roll dopo l'invasione inglese. Il primo gruppo folk urbano è the Almanac Singers, che alla fine degli anni '30 vede tra i suoi membri Woody Guthrie, Pete Seeger e Lee Hayes. Nel 1947 Seeger e Hayes formano con Ronnie Gilbert e Fred Hellerman the Weavers che danno lustro al genere. Il loro suono e l'ampio repertorio tradizionale, accompagnato da brani autografi (si racconta a proposito che ad un festival venne proposto a Guthrie un suo brano dicendo che era un tradizionale) ispirano altri gruppi come il Kingston Trio (founded 1957), the Chad Mitchell Trio, e gruppi meno politicizzati come The Brothers Four, The Four Freshmen, The Four Preps, and The Highwaymen.Alla metà degli anni '60 viene coniato il termine songwriter (cantautore) che viene attribuito retrospettivamente a Guthrie e Seeger, così come a Bob Dylan e allo scozzese Donovan.Ma l'elemento che più spinge alla fusione del folk con il rock è il successo, anche negli Stati Uniti, dei Beatles e dei Rolling Stones che reintroducono la potenzialità espressiva del rock and roll.

La nascita del folk rock

Si può prendere come data di nascita il 26 luglio 1965, giorno in cui il giovane Bob Dylan sale sul palco del Newport Folk Festival con la chitarra elettrica e accompagnato dalla Paul Butterfield BluesBand; è costretto ad andarsene dopo tre brani e tornare sul palco con la chitarra folk per suonare "It's all over now, baby blue". Il suono è caratterizzato da armonie vocali povere e un approccio agli strumenti elettrici relativamente scarno e privo di effetti e distorsioni incarnato dal suono del chitarrista dei Byrds Roger McGuinn. Il repertorio pesca nella tradizione folk e country ma anche da alcuni cantautori di matrice folk come Bob Dylan, emblematico il primo album dei Byrds Mr.Tambourine Man, una canzone di Dylan compleatmente riarrangiata con chitarre acustiche e folk, e il caratteristico jingle-jangle un arpeggio venato di dissonanze.

Il folk rock in Italia

In Italia, a causa della sua posizione geografica e della sua storia, è molto difficile stabilire una netta distinzione tra musica folk e musica etnica.Per quanto riguarda il versante della musica popolare bisogna ricordare la Nuova Compagnia di Canto Popolare, nata alla fine degli anni '60 con l'intento culturale della ricerca e diffusione della tradizione popolare campana, facendo un vero e proprio lavoro di ricerca della tradizione orale. Sempre in quel periodo inizia la riscoperta del folklore italiano, grazie a musicisti come Roberto Balocco in Piemonte, Nanni Svampa (che incide una Storia della canzone milanese in 8 dischi) in Lombardia, Lino Toffolo in Veneto, Roberto Murolo (che incide una Storia della canzone napoletana in 12 dischi) in Campania, Matteo Salvatore in Puglia, Otello Profazio in Calabria,i Kunsertu in Sicilia e Maria Carta in Sardegna.Nel campo della musica leggera le prime incisioni di folk rock risalgono all'epoca beat, con le canzoni di Gian Pieretti (ad esempio Il vento dell'est, ma anche quelle scritte per Rebecca & C, Miss Ann e Piove sul mondo, con chitarra acustica e flauto), e di Tony Cucchiara, che nel 1966 forma un duo folk con la moglie, la cantante Nelly Fioramonti, incidendo due album con brani originali e qualche cover di canzoni americane (ad esempio vi è Dove andranno i nostri fiori, cover di Where have all the flowers gone di Pete Seeger, con il testo italiano di Daniele Pace e Ma sto pagando, cover di There but for fortune di Phil Ochs).
Sempre di questo periodo è il duo Jonathan e Michelle, che incide anche cover di Donovan e Bob Dylan, Phil Ochs (ancora There but for fortune, ma con un testo diverso da quello di Tony e Nelly, scritto da Luciano Beretta ed intitolato Fammi vedere) oltre ad una versione del brano tradizionale americano Stewball e brani originali come Occhiali da sole sempre in questo stile, e I Girasoli, che scrivono canzoni originali con sonorità folk; anche i Pooh, in Brennero'66, si riallacciano a questo stile, e così i Kings nelle loro versioni di canzoni di Dylan. Anche alcuni cantautori italiani si rifanno ai cantautori Nord Americani, si pensi a Folk beat n. 1 di Francesco Guccini, ai dischi di Edoardo Bennato che unisce country, tarantella e rock, a Fabrizio De André che traduce Dylan, Leonard Cohen o il tradizionale Geordie e ad Angelo Branduardi che ha inciso moltissime versioni in italiano di canzoni nordamericane o britanniche, da Mary Hamilton a The trees they do hrow high.





lunedì 14 marzo 2011

PEER GYNT

Peer Gynt è un poema drammatico in cinque atti del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, scritto nel 1867 e rappresentato per la prima volta ad Oslo (a quell'epoca chiamata Christiania) il 24 febbraio 1876, con le musiche di scena di Edvard Grieg. Ibsen chiese a Edvard Grieg di comporre le musiche di scena per il suo dramma. Dal momento che allestire i lavori più lunghi di Ibsen, come appunto Peer Gynt, è estremamente difficile e considerato il successo delle musiche di scena di Grieg, la partitura musicale cominciò a vivere indipendentemente dal dramma. Tanto più che oltre dieci anni più tardi, dalla partitura teatrale (op. 23) Grieg decise di ricavare due suite sinfoniche di quattro episodi ciascuna (op. 46 e 55), che diventarono le sue composizioni più popolari. Solo la prima delle due canzoni di Solveig fu inserita nelle suite, affidandone la melodia ai violini.
Lo stesso Grieg realizzò una riduzione pianistica delle due suite. La canzone di Solveig fu inserita anche nei pezzi per pianoforte op. 52, una raccolta di trascrizioni di lieder. Il suo incipit ha però un'origine più lontana, in quanto proviene dalla canzone popolare norvegese Jeg lagde mig så silde, che lo stesso Grieg trascrisse sia per voce che per pianoforte.

Trama

Peer Gynt può essere considerata una commedia dolceamara a proposito di un antieroe norvegese. Peer Gynt è il figlio di Jon Gynt una volta ricco e rispettato. Jon Gynt è diventato un ubriacone e ha perso tutto il suo denaro, e lascia Peer e sua madre Åse a vivere in povertà. Peer vuole recuperare il suo onore e le ricchezze che il padre ha perso, ma si perde spesso in sogni ad occhi aperti, e si trascina senza far nulla per la maggior parte del tempo. Viene coinvolto in una rissa e diventa un fuorilegge. Quindi fugge dal suo paese e durante la sua fuga incontra tre fanciulle amorose: una donna vestita di verde; la figlia del re dei trold, che lo vuole sposare; e Bøygen.Solveig, che Peer aveva incontrato ad un matrimonio e di cui si era innamorato, lo raggiunge alla sua capanna nella foresta per vivere con lui, ma lui la lascia e parte per i suoi viaggi. Rimane lontano per diversi anni, calandosi in diversi ruoli e occupazioni incluso quello di uomo d'affari impegnato in una spedizione sulle coste del Marocco. Vaga attraverso il deserto, passa il Memnone e la Sfinge. Diventa anche un capo Beduino e un profeta. Prova a sedurre Anitra, figlia di un Beduino, e finisce segregato in un manicomio al Cairo. Qui viene salutato come imperatore. Infine, ormai vecchio sulla strada di ritorno a casa, fa naufragio. Tra i passeggeri ha incontrato il Passeggero Sconosciuto, considerato da alcuni studiosi il fantasma di Lord Byron. Il Passeggero Sconosciuto vuole usare il cadavere di Peer per scoprire dove si trovano i sogni.Tornato a casa in Norvegia, Peer Gynt assiste al funerale di un paesano, ed a un'asta, dove lui vende tutto ciò che aveva dalla sua vita precedente. Peer incontra il fonditore di Bottoni, il quale sostiene che l’anima di Peer deve andare nel crogiolo di un fonditore insieme ad altri oggetti fusi mal riusciti se lui non è in grado di dire quando nella sua vita è stato “sé stesso”, e un personaggio chiamato l'Uomo Magro (che probabilmente è il Diavolo), il quale crede che Peer non sia un vero peccatore da mandare all'inferno.Peer, molto confuso, finalmente raggiunge Solveig. Lei lo ha aspettato nella capanna da quando lui se ne è andato. Solveig gli dice che lui è sempre stato sé stesso nella fede, speranza ed amore che lei prova da sempre per lui. Con il suo amore Peer viene finalmente redento.


IBSEN

Henrik Ibsen (Skien, 20 marzo 1828Oslo, 23 maggio 1906) è stato uno scrittore e drammaturgo norvegese.È considerato il padre della drammaturgia moderna,[1] per aver portato nel teatro la dimensione più intima della borghesia ottocentesca, mettendone a nudo le contraddizioni e il profondo maschilismo.


BIOGRAFIA
In seguito al fallimento dell'attività del padre, commerciante in legname, Ibsen dovette abbandonare gli studi e iniziò a lavorare in una farmacia a Grimstad. Nell'inverno tra il 1848 ed il 1849 Ibsen scrisse il suo primo dramma, Catilina.Trasferitosi a Oslo, studiò medicina e lavorò come assistente teatrale e scrittore. Nel 1851 diventò direttore del Norske Theater di Bergen, dove aveva lavorato come maestro di scena. Dopo aver studiato scenografia a Copenaghen e a Dresda, nel 1857 fu nominato direttore del Kristiania Norske Theater. In quegli anni compose i drammi Fru Inger til Østråt (Donna Inger di Østråt, 1855), Gildet på Solhaug (Una festa a Solhaug, 1856), Olaf Liljekrans e Hærmændene paa Helgeland ("I guerrieri di Helgeland", 1857).Ad una fase posteriore della sua intensa produzione letteraria risalgono opere come Terje Vigen (1862), Kjærlighedens Komedie ("La commedia dell'amore", 1862) e il dramma storico Kongs-emnerne ("I pretendenti al trono", 1863).

Il viaggio in Europa e la fase romantica

Dopo la chiusura del teatro di Bergen, Ibsen partì e visitò Roma, dove scrisse un dramma, Brand (1866). L'anno seguente compose il Peer Gynt (1867), opera surreale, resa famosa dalla musica di Edvard Grieg.La fase romantica ibseniana si conclude con la commedia brillante De unges Forbund (La lega dei giovani, 1869) e con il dramma Kejser og Galilaer (Cesare e il Galileo, 1873).

La fase del teatro sociale

La fase più squisitamente sociale del teatro ibseniano è battezzata da Samfundets støtter ("I pilastri della società", 1877), seguito da Et dukkehjem ("Casa di bambola", 1879), imperniato su una figura femminile in rivolta con la famiglia. A questi seguono altri capolavori, come Gengangere ("Gli spettri", 1881), En folkefiende ("Un nemico del popolo", 1882), Vildanden ("L'anitra selvatica", 1884), Rosmersholm ("Villa Rosmer", 1886), Fruen fra havet ("La donna del mare", 1888) e Hedda Gabler (1890).A questo periodo risalgono anche i drammi Bygmester Solness ("Il costruttore Solness", 1892) e Lille Eyolf ("Il piccolo Eyolf", 1894). Dopo il ritorno a Cristiania, Ibsen scrisse i suoi ultimi lavori, John Gabriel Borkmann (1896) e Når vi døde vågner (1899).Si dice che l'ultima parola detta da Ibsen sul letto di morte sia "nonostante".


EDVARD GRIEG

Edvard Hagerup Grieg (Bergen, 15 giugno 1843Bergen, 4 settembre 1907) è stato un compositore e pianista norvegese. È considerato il più grande compositore norvegese, conosciuto in particolare per il Concerto per pianoforte in La minore e le musiche di scena per il Peer Gynt di Henrik Ibsen.

BIOGRAFIA

Norvegese per parte di madre, ma di lontane origini scozzesi per parte di padre (il nonno, il cui cognome era Greig, si era trasferito a Bergen verso la metà del XVIII secolo), Edvard Grieg fu il quarto di cinque figli. Le ottime condizioni economiche consentirono alla famiglia Grieg di offrire una buona preparazione musicale a tutti i figli. Il maggiore dei maschi, John Grieg, diventò uno dei migliori critici musicali di Norvegia. Edvard, precocissimo e ipersensibile, studiò pianoforte con la madre Gesine Judith Hagerup, ottima cantante e pianista, applicandosi però malvolentieri agli esercizi di prammatica. La sua natura di compositore lo spingeva piuttosto a cercare sul pianoforte insolite combinazioni di accordi.Nell'estate del 1858 Grieg incontrò il più noto violinista norvegese del tempo, Ole Bull, amico di famiglia e il cui fratello aveva sposato una zia del giovane compositore. Bull notò il talento del quindicenne e convinse i coniugi Grieg a far proseguire gli studi del figlio a Lipsia, dove Edvard si trasferì nel 1858. Superato l'esame di ammissione, l'impatto non fu tuttavia buono: l'impostazione aridamente tecnica dell'insegnante di pianoforte, Louis Plaidy, spinse Grieg a chiedere di essere trasferito in un'altra classe. L'approccio didattico del nuovo insegnante, Ernest Ferdinand Wenzel, già amico di Schumann, si rivelò più vicino alla sensibilità del musicista norvegese, ma nel complesso la scuola di musica non riuscì a soddisfare le aspettative di Grieg, che anni dopo ricorderà come in tutto il Conservatorio di Lipsia non ci fosse una sola classe dove si potesse imparare l'arte dell'orchestrazione. Dopo un viaggio in Italia (Roma, Napoli, Ravello), dove tra gli altri incontrò Henrik Ibsen, il futuro autore di Peer Gynt, Grieg fece ritorno ad Oslo. Qui si esibì in concerti di musica norvegese, diventò direttore della Società Filarmonica e nel 1867 fondò l'Accademia Norvegese di Musica, facendo eseguire composizioni dei maestri classici e romantici fino ad allora sconosciute in Norvegia. L'11 giugno di quell'anno sposò la cantante Nina Hagerup, sua prima cugina, da tempo sua compagna nell'attività concertistica. L'anno seguente nacque la loro unica figlia, Alexandra. L'estate successiva durante una vacanza in Danimarca Grieg scrisse il Concerto per pianoforte e orchestra in La minore una delle sue composizioni più famose e certamente la più impegnativa sul piano costruttivo. La prima di quest'opera fu eseguita a Copenaghen dal pianista Edmund Neupert il 3 aprile 1869. Grieg non fu presente alla prima avendo impegni con un'orchestra a Christania (oggi Oslo). Nell'autunno del 1869 Grieg ricevette dallo Stato norvegese una borsa di studio per recarsi in Italia e perfezionarsi con Franz Liszt, il musicista ungherese che ne aveva intuito il talento, dopo aver letto alcune sue composizioni pianistiche.Nell'estate del 1869 sua figlia Alexandra si ammalò e morì all'età di tredici mesi.Di ritorno ad Oslo, Grieg si cimentò per la prima volta col teatro musicale, componendo le musiche di scena per il Sigurd Jorsalfar di Bjørnstjerne Bjørnson e soprattutto per il Peer Gynt di Ibsen. Tra queste due composizioni iniziò anche la composizione di un'opera lirica, Olav Trygvason, su libretto dello stesso Bjørnson, di cui completò solo tre scene.In seguito, dai 22 pezzi musicali composti per il Peer Gynt, Grieg ricaverà le due suite orchestrali - ciascuna formata di quattro brani - destinate a raggiungere una notevole popolarità. Negli ultimi anni, specie d'inverno, la sua salute mostrò i segni di un rapido peggioramento, ma ancora nel 1907, l'anno della sua morte, Grieg si esibì in concerto in Germania e in Russia. Al funerale di Edvard Grieg parteciparono dalle trentamila alle quarantamila persone e fu eseguita la marcia funebre di Fryderyk Chopin. Grieg e sua moglie sono seppelliti in una cripta inaccessibile ricavata sulla parete rocciosa che, dalla collina su cui è posta la loro casa di Troldhaugen, scende verso il mare.

LE SCUOLE NAZIONALI

All'inizio della seconda metà dell'Ottocentesco, iniziarono a delinearsi i presupposti per la nascita di scuole musicali alternative alle grandi tedesca, francese ed italiana che, con vari contributi, per alcuni secoli avevano monopolizzato il panorama. In realtà, si potrebbe parlare di scuola, nel senso accademico del termine, solo nel caso russo, con il gruppo dei Cinque, mentre nelle altre situazioni il termine "scuola" indicava più astrattamente una tendenza, un filone artistico. Tutte queste scuole nazionali furono però accomunate da questo desiderio di rivalsa nei confronti dell'egemonia italo-franco-tedesca in un'ottica prettamente romantica che privilegiasse quindi la cultura nazionale ed il recupero delle melodie e del patrimonio popolare. Non a caso infatti alla fine dell'800 nacque il fenomeno dell'etnomusicologia che costituì l'espressione prettamente "scientifica" di questa tendenza. Le forme musicali più apprezzate da queste scuole erano quelle tipicamente romantiche: pezzi per pianoforte, poema sinfonico, lied, e soprattutto opera e balletto, dove il carattere nazionale poté sfruttare il grande contributo alla causa dato dalla letteratura locale, come nel caso della Russia. La scuola boema nacque idealmente con Bedřich Smetana (1824-1884), che tendeva al recupero del patrimonio culturale senza rinnegare i valori culturali europei. Di lui si ricordano i sei grandi poemi sinfonici per orchestra raccolti con il titolo "Ma vlast" (la mia patria), e l'opera "La sposa venduta". Prosecutore dell'opera di Smetana fu Antonín Dvořák (1841-1904), che risentì dell'opera Brahmsiana nelle sue 9 sinfonie, tra le quali spicca la quinta (o nona) "dal nuovo mondo", composta appunto durante il suo soggiorno statunitense dove ricoprì l'incarico di direttore del conservatorio di musica di New York. Essa risente, anche se in modo velato, dei canti popolari "spirituals" propri della cultura di quelle terre.

La scuola scandinava

La scuola scandinava-nordeuropea non annoverò grandi musicisti in grado di ricalcare le orme dei ben più famosi drammaturghi che animavano l'arte letteraria in quei tempi: su tutti spiccavano solamente le figure di Edvard Grieg (1843-1907) in Norvegia, Franz Berwald (1796-1868) in Svezia, Johan Jiulius Sibelius (1865-1957) in Finlandia, Niels Gade (1817-1890) in Danimarca. Grieg, all'inizio osteggiato per la sua volontà di rinnovatore musicale, riuscì tardivamente a fondare una vera e propria scuola norvegese grazie anche all'appoggio artistico di Liszt, e si guadagnò fama mondiale con la musica per il dramma "Peer Gynt". Di lui si ricordano vari pezzi per pianoforte tra cui spiccano i "pezzi lirici", di carattere delicato, quasi elegiaco, e il "Concerto per piano in la minore". Sibelius proseguì il cammino romantico della musica Finlandese già tracciato da Wegelius e Kajanus, rimanendo però in un filone romantico abbastanza fuori dal tempo considerando la sua data di morte. La sua produzione incluse il poema "Finlandia" e le sette sinfonie, le prime delle quali risentirono dell'influsso di Čajkovskij.

La scuola inglese

La scuola romantica inglese fu incentrata sulla figura di Edward Elgar (1857-1934), che lanciato nel panorama musicale mondiale delle "variazioni enigma" Op. 36 per orchestra, proseguì la sua carriera di compositore con la produzione di alcuni poemi sinfonici, come "Falstaff", di derivazione Shakespeariana.

 La scuola spagnola

La scuola spagnola nacque ad opera del teorico, musicologo e compositore Felipe Pedrell, che mirò ad una valorizzazione del folklore popolare senza incorrere nelle esagerazioni esuberanti che tanto piacevano a Rimskij-Korsakov. Pedrell ebbe tra i suoi seguaci il grande Isaac Albéniz (1860-1909).

La scuola russa

A partire dalla seconda metà dell'800, il desiderio di affermare una propria identità musicale colpì anche la Russia. Ad aprire la strada per il rinnovamento e la formazione di uno stile musicale personalizzato per questa nazione fu Michail Ivanovič Glinka (1804-1857), che avendo modo di viaggiare molto in tutta l'Europa, conobbe ed ammirò molti stili musicali differenti, dal francese al tedesco allo spagnolo, innamorandosi di quest'ultimo grazie anche al fascino esercitato su di lui dalla particolare sensibilità esotica di quella realtà. Fu Glinka che avviò in particolare la suddivisione dei due filoni dell'opera russa: quello storico, rappresentato idealmente dalla rappresentazione "Una vita per lo Zar", che narrava la storia patriottica di un povero contadino russo che sacrificò la vita per il suo sovrano; e quello fiabesco, ben incarnato nell'opera "Ruslan e Ludmilla", su testi di Puškin.