lunedì 20 dicembre 2010

RINO GAETANO

Rino Gaetano, pseudonimo di Salvatore Antonio Gaetano (Crotone, 29 ottobre 1950Roma, 2 giugno 1981), è stato un cantautore italiano.

Nato a Crotone, in Calabria, Rino Gaetano si trasferisce a Roma all'età di dieci anni, per motivi legati al lavoro dei suoi genitori. Per problemi familiari (il padre soffriva di cuore) Rino nel 1962 venne mandato a studiare in una scuola Apostolica a Narni, in provincia di Terni. Torna nella città capitolina dove vivrà per tutto il resto della sua vita.Giovanissimo, insieme ad un gruppo di amici crea il quartetto dei Krunx composto da Giuseppe Lazzarotti basso, Nicola Giordano chitarra ritmica, Carlo Tatta batteria: Rino cantava, suonava la chitarra solista e componeva le prime canzoni: in particolare l'originale sigla del complesso "up, up, the Krunx". Il gruppo eseguiva cover dei Beatles e dei Rolling Stones, spesso in un inglese maccheronico.
Rino musicava qualche testo di Marcello Casco, scriveva le prime canzoni, cercava contatti con i discografici. Assieme ad uno dei suoi amici più cari, Antonio Salezzari, che per primo credette in lui, si recava alla RCA, poco fuori Roma sulla via Nomentana, dove capitava di intravedere l'inarrivabile Principe (Maurizio Vandelli leader dell'Equipe 84), Gianni Morandi o Ennio Morricone, ma i tempi non erano ancora maturi.Durante un viaggio a Milano si propose alla casa discografica Blue Bell, li incontrò Fabrizio De Andrè che lo colpì molto per la sua disponibilità umana. Prima che Rino si esibisse Fabrizio gli accordò con grande maestria ed estrema facilità la chitarra.
Dopo le prime esibizioni al Folkstudio, viene scoperto da Vincenzo Micocci, e il debutto discografico avviene nel 1973: con lo pseudonimo di Kammamuri's, pubblica per la It il 45 giri I Love You Marianna (sul lato B Jaqueline); prodotto da Antonello Venditti, Piero Montanari e Aurelio Rossitto, fonico dello Studio 38, dove venne realizzato il disco (acronimo di RosVeMon, dall'iniziale dei cognomi). I Love You Marianna potrebbe far pensare alla marijuana ma in realtà qui Rino, pur giocando sul doppio senso, si riferisce all'affetto che lo lega alla nonna Marianna, con la quale giocava da bambino. In quegli anni il cantante stringe una particolare amicizia con alcuni dei colleghi sotto contratto con la It di Vincenzo Micocci, alcuni di questi allora ancora poco noti, quali i cantautori Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, l'attore Marco Messeri.
Nel 1974 pubblica il suo primo album, Ingresso libero.Nel 1978 Rino Gaetano partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Gianna, piazzandosi al terzo posto, alle spalle dei Matia Bazar e di Anna Oxa. Inizialmente Rino Gaetano non vuole presentarsi al Festival,ma viene convinto dalla sua casa discografica.
Decide allora di presentarsi col brano Nuntereggae più perché considera Gianna troppo commerciale e perché, a suo parere, si tratta quasi di una brutta copia di Berta filava. Poi però, poco tempo prima dell'inizio del Festival Rino decide di portare sul palco Gianna, un brano che, grazie anche al trampolino di Sanremo, ottiene un grande successo e rimane per quattro mesi in classifica, vendendo oltre 600mila copie.

La carriera e la vita di Rino Gaetano si interrompono tragicamente il 2 giugno 1981 a soli trent'anni, in un incidente stradale che avviene a Roma, sulla via Nomentana, nei pressi del quartiere Trieste. Già pochi giorni prima della tragedia, Rino assieme all'amico Bruno Franceschelli, venne coinvolto in un altro incidente automobilistico, dal quale uscì miracolosamente illeso. La sua auto, una Volvo 343, è completamente distrutta e lui ne acquista subito un'altra uguale.Il secondo incidente invece si rivela fatale: la vettura, una nuovissima Volvo 343 grigio metallizzato, finisce sulla corsia opposta e si schianta lungo via Nomentana (all'altezza dell'incrocio con via Carlo Fea) contro un camion, un Fiat 650D. Pur prontamente soccorso, in fin di vita, il cantante viene rifiutato da ben cinque ospedali[2][3], una circostanza sorprendentemente simile a quella narrata in uno dei suoi primi testi, La ballata di Renzo[4], eseguita dal cantautore durante le sue prime esibizioni al Folkstudio. Muore per la gravità delle ferite riportate, per giunta a pochi giorni di distanza dalla data fissata per il suo matrimonio con Amelia, sua compagna, che aveva conosciuto prima ancora della sua carriera musicale. Inizialmente venne sepolto nel piccolo cimitero di Mentana fino al 17 ottobre quando è trasferito al cimitero del Verano, dove la sua salma si trova tuttora.
Le sue canzoni:



lunedì 29 novembre 2010

PASSAGGIO IN INDIA

La struttura:nella parte iniziale ,detta alap, il solista costruisce l’atmosfera espressiva che avvolge l’ascoltatore,permettendogli di svuotare la sua mente e di entrare in contatto con la divinità attraverso la meditazione. La seconda parte è detta gat.
Strumenti:bansuri è il nome del flauto traverso di canna di bambù, dal suono caldo e pastoso che ogni flautista costruisce da sé e di cui possiede molti esemplari diversi per timbro,registro ed estensione. Tabla è il termine che indica una coppia di piccoli tamburi, diversi per forma, dimensione e sonorità, che si suonano con le mani. Il tampura (apparentemente simile ad una chitarra)è uno strumento con quattro corde(di cui tre intonate) che si suona con una sola mano.



La musica indiana si esegue improvvisando :in India infatti un’esecuzione non è mai uguale a un’altra; un brano può occupare un’intera ora e anche più avvolgendo l’ascoltatore in quell’atmosfera magica e incantata.
vedi libro pagg.304-305-306"Effetto musica"BOMPIANI per la scuola.

SUONI DAL VICINO ORIENTE

LA MUSICA ARABA DI IERI
La musica araba tradizionale (l’equivalente della nostra “classica”)nel corso dei secoli non è mutata in modo radicale. Sacra,profana,o popolare essa viene elaborata a partire dai maqam(modi),che sono dei modelli ,delle successioni prestabilite dai suoni. Su queste scale, l’esecutore-compositore inventa continue variazioni della melodia. Comprensibile ,è quindi che l’abilità dei musicisti si misuri proprio sulla loro capacità di elaborare, di ricamare,per così dire,il più variamente possibile la melodia di partenza .Ogni modo ha un contenuto emotivo diverso:può esprimere orgoglio e potenza………;Alla melodia si accompagna quasi sempre una formula ritmica ,eseguita da strumenti a percussione. Essa può essere libera o fissa;quest’ultimo caso prende il nome di wazl(misura)e si basa su suoni diversi:il dum(colpo colpito dal tamburo) e tak(battuto sul bordo).
LA MUSICA ARABA DI OGGI
Anche oggi la musica araba conserva i tratti tipici della tradizione ,anche se a volte nel mondo islamico essi si fondono in un linguaggio nuovo nato dall’incontro tra i suoni dell’antico Oriente con le strumentazioni dell’Occidente,con il linguaggio del pop e del rock ,del jazz e della musica africana. IL rai uno dei generi di maggior successo .I suoi testi sono molto provocatori rivendicando i diritti negati da una società regolata da consuetudini arcaiche e lacerata da profondi conflitti politici e religiosi, oppure parlano in modo aperto all’amore. Parole schiette e dure fanno da cornice all’incedere ondulato delle melodie e dall’intreccio timbrico di chitarre elettriche con strumenti tipici come il darabukka o l’ud.
Vedi libro da pag. 298 a 301”Effetto musica”BOMPIANI per la scuola

LE MUSICHE DELL' AFRICA

Gli usi della musica nell’africa nera
La caratteristica più importante della cultura africana è lo stretto legame fra la musica e la vita della comunità:ogni momento della vita sociale è accompagnato da un evento musicale, dove contribuiscono tutti i membri della comunità. La musica interviene nei passaggi più importanti della vita comunitaria.
Nell’Africa nera si suonano diversi strumenti tra cui :il dundun,uno strumento a percussione,un tamburo a due pelli dalla forma a clessidra;il balafon è lo xilofono,chiamato così dai Mandingo che significa “far parlare gli xilofoni”.
Le musiche africane sono quasi tutte creazioni anonime e collettive che tutta la comunità conserva per le nuove generazioni. La cultura musicale africana è essenzialmente orale, basata sulla memorizzazione. Il compito di conservare culturale è assegnato in particolar modo ai griot,il cui mestiere è ereditario. Il ritmo è la vera anima della musica africana.
Le musiche africane preferiscono sonorità complesse e ricche di risonanze ,anziché suoni semplici e puri come nella tradizione.
Vedi libro da pag292 a 295"effetto musica"Bompiani



lunedì 22 novembre 2010

LA MUSICA AUSTRALIANA

Musica australiana indigena include la musica dell'australiano aborigeni ed Islanders di Strait del Torres, che sono denominati collettivamente Australiani indigeni; comprende un'ampia varietà di tradizionale distintivo musica gli stili si sono esercitati in vicino Australiano indigeno la gente, così come una gamma di musical contemporaneo designa entrambi derivato di e fusione con le tradizioni europee come interpretate ed effettuate dagli artisti australiani indigeni. La musica ha fatto parte integrante del sociale, culturale e rispetti ceremonial di aborigeno australiano e Islander di Strait del Torres la gente, giù con i millenni dei loro diversi e dati storici collettivi ad oggi. Le forme tradizionali includono molte funzioni delle prestazioni e strumentazione musicale quale sono unici alle regioni particolari o Gruppi australiani indigeni; ci sono ugualmente elementi di tradizione musicale che sono diretto comune o diffuso gran parte del Australiano il continente e perfino di là. La coltura dei Islanders di Strait del Torres è collegata con quella delle parti adiacenti di La Nuova Guinea e così la loro musica inoltre è riferita. Oltre che questi indigeno le tradizioni e l'eredità musicale, dalla colonizzazione europea di diciottesimo secolo dell'Australia hanno cominciato i musicisti australiani indigeni e gli esecutori hanno adottato ed interpretato molti degli stili musicali occidentali importati, informato spesso da e congiuntamente agli strumenti tradizionali ed alle sensibilità.

LA MUSICA CINESE

Nell’antica Cina la musica era considerata arte destinata a perfezionare l’educazione dei giovani. La musica non solo aveva funzione didattica ma veniva investita di significati metafisici; era infatti considerata parte di un complesso sistema cosmologico e dalla sua perfetta esecuzione si faceva derivare il delicato equilibrio fra il Cielo e la Terra, e quindi, per estensione, la stabilità dell’Impero. Nel Liji "Memoriale dei riti", il sistema musicale cinese viene spiegato in base a 5 gradi fondamentali denominati gong (palazzo), shang (deliberazione), jiao (corno), zhi (prova), yu (ali) e viene fatto corrispondere ad altri "gruppi di cinque", fattori costitutivi e caratterizzanti la vita cosmica e umana. Così, per esempio, secondo tale sistema filosofico-musicale, la nota fondamentale gong (fa) corrisponde all’elemento terra, al punto cardinale centro, al colore giallo, al sapore dolce, al viscere cuore, al numero cinque, alla funzione imperatore ecc. Analogamente la nota shang (sol) rappresenta i ministri; la nota jiao (la) rappresenta il popolo; la nota zhi (do) e yu (re) rappresentano rispettivamente i servizi pubblici e l’insieme dei prodotti; Il do, come dominante in una composizione musicale, stava a indicare che il pezzo era stato composto per cerimonie sacrificali dedicate al Cielo, mentre la nota re veniva impiegata nelle celebrazioni che riguardavano gli antenati e la primavera. Il sol poteva riferirsi soltanto a brani che concernevano la terra, mentre il la celebrava l’equinozio d’autunno, l’imperatrice e la luna.

LA MUSICA GIAPPONESE

La musica giapponese comprende molti generi diversi. Molti cantanti spaziano dalla musica popolare alla musica classica europea. Il termine musica in giapponese moderno è 音楽 (ongaku), ottenuto combinando l'ideogramma (suono) con l'ideogramma (musica, piacere).Il panorama musicale nel Giappone moderno comprende una larga schiera di cantanti i cui interessi variano dal rock giapponese alla salsa giapponese, dal tango giapponese al country giapponese. Il popolo ama molto la musica e va matto per il karaoke, una forma di spettacolo dilettantistico di canto su di una base musicale, che si svolge nei bar e nelle piccole discoteche. La musica giapponese è sempre stata collegata a rituali legati alla cultura, alla letteratura ed alla danza del paese. La musica per il teatro è un settore molto importante nella tradizione giapponese. La musicologa Isabel Wong attribuisce all' "amore dei giapponesi per la narrazione il rituale della loro musica classica" e rileva anche quanto i giapponesi siano molto più attenti alle parole che alla musica. È per questo motivo che tutti gli strumenti musicali giapponesi furono musica popolare del XIV secolo suonata dallo shamisen uno strumento simile alla chitarra. Taiko è il termine generico giapponese per indicare i tamburi.

lunedì 15 novembre 2010

LE FORME DELLA MUSICA! ^^

 Forma strofica:le canzoni che in genere devono essere facilmente memorizzabili e fanno sempre largo uso della ripetizione.
Canone:dove la ripetizione trova la sua massima realizzazione. In essa la melodia viene eseguita più volte e da più gruppi di persone (o voci).
Contrasto:così come il giorno è reso desiderabile e spettacolare dalla lunga notte,così la musica, accanto a un ampio uso della ripetizione, solitamente introduce anche elementi diversi che,apportando novità generano effetti di contrasto.




Forma tripartita: La forma tripartita è la più classica delle forme musicali. Si basa sullo schema A-B-A, in cui al primo tema segue il secondo e quindi la ripresa del primo. È detta anche forma "col da capo".
Rondò: è il punto di maggior equilibrio fra ripetizione e contrasto.